Banda (Orchestra di fiati)
from Symphony No.9 - New World Symphony
aus der Sinfonie Nr.9 - Aus der neuen Welt -
Info
La sinfonia n. 9 del compositore ceco Antonin Dvorák segna contemporaneamente l’apice e il punto finale delle sue opere sinfoniche. La sua opera più famosa e più popolare fu scritta tra il dicembre 1892 e il maggio 1893, e il 16 dicembre 1893 fu premiata al Carnegie Hall di New York.
A causa del suo sottotitolo “Dal Nuovo Mondo” ha suscitato una molteplicità di leggende che evidentemente sono difficili da sfatare. Alcuni ritengono che la sinfonia sia influenzata essenzialmente da melodie che Dvorák avrebbe conosciuto in America. Tuttavia il titolo non va affatto inteso come spiegazione programmatica della musica, ma piuttosto come un titolo che Dvorák ha aggiunto spontaneamente e che a detta dell’amico Kovarík non significa altro che “Impressioni e saluti dal Nuovo Mondo”.
Il musicista boemo tanto legato alla sua terra arrivò negli Stati Uniti per la prima volta nel settembre del 1892 accogliendo l’invito della milionaria di newyorkese Jeanette Thurber, che nel 1885 aveva fondato il National Conservatory for Music. Ella offrì a Dvorák un contratto di due anni, molto interessante sia dal punto di vista economico che artistico, che lo impegnava per otto mesi all’anno come insegnante di composizione e direttore d’orchestra. Dopo molte esitazioni, il compositore accettò l’offerta.
Le svariate attività e gli impegni a New York inizialmente lo tennero lontano dalla composizione. Fu solo nel 1892, durante le festività natalizie, che trovò la tranquillità necessaria. Rapidamente abbozzò gli schizzi per una nuova sinfonia.
Dvorák era anche sotto notevole pressione perché questa sinfonia era la sua prima opera composta in America e doveva innanzitutto dimostrare le sue capacità. “Americano” non è il materiale melodico utilizzato, ma semplicemente l’atmosfera della musica degli indiani d’America e degli afroamericani che Dvorák rese viva nella sua opera attraverso tratti caratteristici specifici.
Il movimento lento, il largo, è il più famoso, e inizialmente il compositore l’aveva intitolato “Leggenda”. Il corno inglese presenta una melodia che evidenzia la distanza infinita e la vastità della prateria. Il movimento è senza dubbio una delle opere più belle e toccanti del compositore.