Banda (Orchestra di fiati)
Szenen aus dem Schwarzwald
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I protagonisti della musica sinfonica per fiati oggi stanno tra l’incudine e il martello delle difficoltà di orientamento contenutistiche e formali. I modernisti, che vedono la loro creazione nell’evoluzione sperimentale della tradizione della seconda scuola di Vienna attorno a Schönberg, cercano di agganciare la musica per fiati a correnti di musica contemporanea e devono fare l’esperienza che il pubblico poco accetta la loro musica, esattamente come gli ascoltatori dei cosiddetti concerti di musica classica sono poco disposti ad amare la modernità estrema. Altri compositori tentano di raggiungere un certo grande effetto entrando nel “mainstream” della musica rock e pop e tentano di adattare questa musica all’orchestra di fiati. Amati sono anche gli adattamenti della musica di John Williams o Henry Mancini.
Una quarta via è l’allacciamento a strutture tematiche, armoniche e sonore come si trovano in Richard Strauss o Gustav Mahler e la trasposizione di principi compositivi di tal genere alla moderna orchestra di fiati. I compositori che intraprendono questa via non devono essere considerati a priori imitatori attaccati alla tradizione, perché proprio quest’epoca di stile musicale è poco rappresentata nella letteratura sinfonica per fiati e le potenzialità sonore e interpretative delle opere del tardo romanticismo o dell’impressionismo non sono ancora state riconosciute.
Nella sua opera “Silva Nigra” Markus Götz si allaccia a queste tradizioni. In ogni ritmo della sua opera si avverte che lui non è solo un maestro nell’uso dei parametri della musica per fiati, ma deve essere anche un eccellente pedagogo che sa con esattezza come avvicinare alla musica i dilettanti o i giovani e di quale intensità espressiva essi siano capaci. Il pezzo è nato come composizione su incarico della banda musicale folcloristica St. Märgen im Schwarzwald.
Il compositore scrive: “Sotto la forma di un arco musicale di immagini si mira a commentare musicalmente le impressioni della zona intorno a St. Märgen.“
Le singole parti sono titolate “Il risveglio del giorno”, “Un mattino nebbioso”, “La nebbia si dirada”, “Sguardo nella valle”, “In partenza per la grande escursione”, “Incontro nel monastero”, “Visita alla festa dei cavalli“.
Attraverso un rullo di piatti fluttuante e sibilante risuona all’inizio un motivo dal richiamo dolce e malinconico che, ben presto commentato canonicamente dalla tromba, diventa il tema principale di tutta la composizione. Su questo motivo della Foresta Nera si basa tutta la composizione, che è una grande forma di variazioni con svariate modificazioni e reinterpretazioni. Götz si serve di elementi della canzone popolare e del corale gregoriano dei salmi per raffigurare le diverse scene. Parti danzanti contrastano con passaggi dal suggestivo andamento religioso. Vengono musicati rumori della natura in cui naturalmente non può mancare il famoso cuculo della Foresta Nera. Tutto rimane però ancorato in una forma severa senza scivolare nel sentimentalismo o in una mera raffigurazione di suoni. Su tutta l’opera aleggia sempre la calma della famosissima Foresta Nera, che risalta in un breve passaggio in cui i musicisti la elogiano cantando. Questa composizione nel grado di difficoltà più alto non esprime solo un colorito legato al paesaggio, ma può anche contribuire ad arricchire ogni concerto di fiati.