Banda (Orchestra di fiati)
Spanish Overture for Band
Info
La parola “Alcazar” è di origine araba e significa “castello” o “fortezza”. Rimanda a un periodo della storia della Spagna sul quale c’è spesso poca chiarezza: con l’espansione dell’Islam, a partire dall’ottavo secolo, i Mori invasero il sud della Spagna. La loro cultura divenne ben presto indipendente, raggiungendo l’apice della sua fioritura con un ruolo di punta in Europa. Ancora oggi le sue eccellenze architettoniche sono mozzafiato e fanno giustamente parte del Patrimonio mondiale dell’umanità: l’Alhambra a Granada, la Grande Moschea di Cordova e l’Alcazar (palazzo reale) di Siviglia. Il gioco dell’architettura moresca con l’acqua ancora oggi non ha eguali e gli incomparabili mosaici dei suoi edifici non smettono di affascinare i visitatori. Fu solo nel 15esimo secolo che Granada, l’ultimo regno moresco in terra spagnola, cedette alla “Reconquista” del Paese da parte degli spagnoli.
L’ouverture “Alcazar” è segnata in maniera inequivocabile dal fascino spagnolo, e non dovrebbe sorprendere perché il compositore ha avuto l’ispirazione principale per questo lavoro durante una visita a Siviglia, la capitale dell’Andalusia sulle rive del fiume Guadalquivir. La parte centrale romantica riporta con una passeggiata nel giardino del palazzo in una notte stellata. A mezzogiorno invece il compositore si reca in visita nel quartiere di Santa Cruz, dove si svolge il famoso “Barbiere di Siviglia”. Qui viene entusiasmato da un giovane spagnolo che incontra mentre suona la chitarra sotto un albero di limoni. Nei passaggi veloci dell’ouverture il compositore cattura il flamenco, il tip tap e il suono delle nacchere, e gli accordi scelti si basano sugli accordi barré della chitarra.
Un’opera piena della gioia di vivere andalusa.